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In ricordo di Jaan Kaplinski, grande intellettuale estone

Il famoso poeta, filosofo, linguista, critico culturale estone e candidato al premio Nobel Jaan Kaplinski ci e lasciato l'8 agosto all'età di 80 anni. E’ stato una figura di spicco nella scena culturale e nella società estone negli ultimi 50 anni.

Kaplinski era nato il 22 gennaio 1941, durante la prima occupazione sovietica dell'Estonia e nel mezzo della seconda guerra mondiale a Tartu, la seconda città più grande dell´Estonia. Sua madre era estone e suo padre l’ebreo polacco Jerzy Kaplinski, professore di filologia all'Università di Tartu, che fu arrestato dalle truppe sovietiche e morì di fame in un campo di lavoro nel 1945.


Poco tempo prima della sua morte, l’associazione Italia Estonia lo aveva contattato per proporgli la pubblicazione in italiano dei suoi testi, un progetto che Kaplinski veva approvato e che ora procederà purtroppo senza di lui.


Dal 1965 ha iniziato a pubblicare numerose raccolte di poesie, prosa e saggi. Nel corso degli anni, nei suoi saggi si è occupato di problemi ambientali, filosofia del linguaggio, poesie classiche cinesi,

filosofia, buddismo e nazionalismo estone.La poesia di Kaplinski è stata descritta come quella di un umanista europeo che è diventato molto consapevole delle culture orientali. Come un ribelle in poesia, sosteneva che la sua poesia fosse "parte di un'espressione d’amore per il mondo", un lungo elenco poetico di persone e cose che apprezzava.

Interessato da tempo alla mitologia e alle lingue celtiche, ai nativi americani e alla filosofia e alla poesia classica cinese, è signaficativa nellla sua poesia il riferimento al buddismo. Kaplinski, altrimenti critico nei confronti delle religioni, introdusse l’approccio orientale nella poesia estone.


INCOMPLETEZZA

Il bucato non ha mai fine

la fornace non finisce mai di scaldarsi

il libro non finisce mai di essere letto

La vita non è mai completa

La vita è come una palla che si deve continuamente

prendere e ribattere perché non cada

Quando il recinto è riparato da una parte

rovina dall'altro. Il tetto perde

la porta della cucina non si chiude, ci sono lesioni nelle fondamenta,

i pantaloni strappati sulle ginocchia dei bambini...

non si può tenere tutto in mente. La meraviglia è

che non ostante tutto ciò si può osservare

la primavera cosi piena d'ogni cosa

insistere in ogni direzione, nelle nuvole di sera,

nel canto del pettirosso e in ogni

goccia di rugiada su ogni filo d'erba nel prato,

fino a che gli occhi riescono a distinguere, nel crepuscolo


Traduzione da inglese Gianni Glinni


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