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Ülle Toode: Discorso all’inaugurazione del Centro Studi sull’Estonia e il Baltico. La Sapienza 11.12

Discorso di Ülle Toode, direttore del Centro Studi sull'Estonia e il Baltico


Magnifico Rettore, Signori professori, Ecellenze, Signore e Signori,


Se siamo qui oggi per inaugurare questo Centro Studi é sopratutto grazie all'impegno e all'interesse della professoressa Motta e del professor Antonello Biagini, Prorettore della Sapienza. Quindi vorrei fare a loro un particolare ringraziamento. Grazie anche all'onorevole e presidente del nostro centro studi ( in estone Eesti ja Balti Uurimiskeskus) Mart Meri, che ha creduto subito in questa iniziativa e che ci ha raggiunti dall'Estonia per essere presente oggi.

Grazie anche alla collaborazione preziosissima del Team della Sapienza senza la quale sarebbe stato impossibile organizzare questa inaugurazione.

Vorrei ringraziare anche il professor Roberto Schiarrone e certamente tutto il Dottorato Storia Europea e Centro di Ricerca “Cooperazione con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Subsahariana”.


Ringraziamenti anche all'Ambasciata dell'Estonia, chi ci ha sempre appoggiato e anche al fondatore dell’Associazione Italia Estonia Gianni Glinni.

Last but not least, grazie di cuore a tutti voi perché sopratutto da voi dipenderanno gli stimoli di questo centro per realizzare entusiasmanti iniziative e progetti.


Qualche parola su che cosa é il Centro Studi sull’Estonia e il Baltico.

Vorrei innanzi tutto dire che l’Estonia é una nazione piccola che da poco si e resa nuovamente indipendente, e che ha corso seri rischi di perdere la propria identità - rischio ancora non totalmente scongiurato. Ma l’Estonia ha una storia antichissima, e ha espresso un grande vivacità culturale. Questo é quello che il nostro centro si propone di far conoscere e tutelare. Perché credo cha abbia tanto da dire!


Parlare di Estonia vuol dire naturalmente parlare del Baltico orientale, regione oggi strategica sotto molti punti di vista, in quanto posto chiave per le relazioni con la Russia.

Credo quindi anche che sia importante per gli studiosi italiani entrare più profondamente nella conoscenza della storia e della cultura dei popoli in Aerea Baltica. Questo tema é stato già affrontato proprio dalla Sapienza, che ha promosso negli anni settanta delle spedizioni di studio sulla mitologia dei Same, coordinate del professore Gilberto Mazzoleni, cha ha permesso la pubblicazione di tre preziosi saggi, pubblicati dalla Bulzoni e che restano tutt'oggi dei punti di riferimento importanti.


Per altri aspetti la ricerca e stata ripresa della Professoressa Giovanna Motta, sotto il profilo storico che con il Dottorato Storia d’Europa ha curato e pubblicato una preziosissima raccolta di articoli accademici con il titolo “Il Baltico, un mare interno nella storia di lungo periodo”.

Il titolo coglie subito uno degli aspetti fondamentali dei popoli di questa regione … il lungo periodo.

Noi come estoni per esempio vantiamo il record di permanenza in un posto viviamo sulle rive del Baltico da ben 10 000 anni, cosa che non e stata ancora riscontrata in altre popolazioni europee.

Ad esempio i popoli che hanno formato l’Italia di oggi sono subentrati all'incirca 5000 anni fa.

Ma questo ci induce a guardare alla nostra storia con un prospettiva diversa. Infatti, gran parte della nostra storia non é stata mai scritta, se non dopo l’arrivo dei cristiani nel 1200.


Tuttavia tracce di questa antichissima cultura sono arrivate fino a noi, esattamente nello stesso modo nel quale arrivarono ad Omero i canti dell' Iliade e dell'Odissea - ossia oralmente. Noi li chiamiamo regivärss, sono versi ritmici che narrano antiche epopee di eroi e fatti. Di questi il più famoso é il finlandese Kalevala, raccolto da Elias Lönnrot all'inizio del 1800. Ma anche noi estoni abbiamo il nostro Kalevala - si chiama Kalevipoeg, raccolto da Kreuzwald alla fine del 1800. Una raccolta molto simile al Kalevala di versi ritmici, ancora poco studiati a livello internazionale. Lo studio comparato di queste epiche e collegata ad esempio allo studio sulla Via dell'Ambra, che notoriamente partiva dal Mar Baltico per giungere fino al Mediterraneo, un via non solo di commercio ma anche i trasmissione di cultura - potrebbe riservare grandi sorprese!


Sicuramente una grande sorpresa sarà la lettura in italiano del libro Hõbevalge del quale noi come Centro Studi e Associazione Italia Estonia stiamo già curando la traduzione. Curatore del progetto é Gianni Glinni e traduttore il professor Daniele Monticelli.


Vorrei precisare, che questo libro che parla di mitologia comparata é stato scritto dal nostro più grande intellettuale ed ex presidente della Repubblica dell'Estonia Lennart Meri, e che non é mai stato tradotto in nessun altra lingua fuori dall'Estone.


Quindi quella italiana sarà una novità assoluta.

La traduzione di questo importantissimo libro é solo una delle attività già da noi avviate - dimenticavo di dire, che abbiamo già tradotto un altro libro di mitologia comparata scritto dal giornalista Karl Kello, che é di prossima pubblicazione.

Sono due esempi di attività che potrebbero essere di stimolo per approfondimenti e nuove ricerche.


In realtà, con altro nome ma con lo stesso spirito del Centro, siamo già partiti dal 2012, organizzando l’evento: “Dal Mar Baltico al Mediterraneo” in collaborazione con il Museo di Villa Giulia a Roma.


Abbiamo realizzato varie mostre tra le quali quella dello scorso anno 2014 al Museo Nazionale Etrusco di Viterbo “5000 anni dei gioielli Estoni”. Una importante mostra a Matera - la futura capitale della cultura Europea, dedicata a un caposcuola della pittura degli anni '60 Estone, Nikolai Kormashov. Per giungere ultimamente a una interessante e divertente esposizione che nel 2015 ha girato in Italia e della quale potete vedere una piccola parte qui fuori aula, di illustratori estoni, dedicata alle favole dei fratelli Grimm.


La mostra itinerante “C’era una volta…” contiene 59 quadri realizzati da 20 illustratori estoni e curata da Viive Noor. La professoressa Noor ha creato proprio una scuola dell’illustrazione in Estonia, dove ci sono studenti da tutto il mondo.

I fratelli Grimm, come sappiamo, si sono a loro volta ispirati allo scrittore italiano del 1600 Giambatista Basile. Oggi sarebbe dovuto essere con noi il discendente di Giambatista Basile, Il Conte Basile, che purtroppo non é riuscito a raggiungerci in tempo ma che ci manda i suoi più cordiali saluti.


Proprio questo argomento dei miti e delle favole ci fa comprendere quanto trasversale ed interconnessa sia la cultura europea.


Quindi penso che anche per nostro nuovo Centro partire dalle favole e dai miti sia un ottimo inizio!


Grazie a tutti!

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